martedì, luglio 06, 2010

GETTO, AS, AVI, ATUM, ARE.

Finto paradigma latino del verbo che odio di più.
Gettare, buttare, sbarazzarsi di qualcosa.
Usate la parola che volete, ma sta di fatto questo: tale azione è una delle più orribili, secondo il mio modesto pensiero.

Oggi ho deciso di fare pulizia nella mia libreria, mettendo a posto libri, dvd, cassette.
Le ultime due sono rimaste lì, immacolate, invece alcuni libri ho dovuto metterli da parte per fare spazio ad altri futuri.
Mamma ha suggerito di buttarli, "tanto, cosa ti servono a fare? Sono libri vecchi di quando eri bambina. Non li leggerai mai più. Buttali".
. Colpo al cuore .
Non ho intenzione di farlo. Magari in un futuro prossimo, al posto dei libri, ci saranno degli schermi di pixel di classici come Orgoglio e Pregiudizio, Un Canto di Natale o vattelapesca.
E sarà in quel fragente che io tirerò fuori i miei libri, vecchi, ingialliti dal tempo, con il loro profumo adorabile.
Queste sono cose che non si potranno dimenticare.
Non voglio finire in una società talmente pigra da inventarsi parecchi elettronici pur di non fare lo sforzo di voltare pagina.

Quindi, cari miei libri, non preoccupatevi. Sarete con me, sempre.

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